ENEA: COMUNICATO 14 NOVEMBRE 2023 La strana interpretazione del nostro ricorso contro la procedura ex art. 15 ENEA: la calunnia è un venticello?!
Questa O.S. generalmente non raccoglie provocazioni, ma poiché in due comunicati USB[1] ci sono una serie di notizie inesatte o inventate di sana pianta, ci corre l’obbligo di ristabilire la verità dei fatti.
Primo: FGU-Ricerca-ANPRI è distinta da GILDA Scuola che si occupa, per l’appunto, di scuola. Attribuire a “Gilda Scuola” il ricorso è un errore grossolano da parte di USB.
Secondo: il ricorso fu da noi presentato, subito dopo l’uscita del bando, al Presidente della Repubblica; fu Enea, e non noi, a non cercare un accordo in quella sede o il rito abbreviato e a volerlo convogliare al TAR, cosa che non era certamente obbligatoria, in quanto sarebbe bastato che Enea avesse accettato il rito abbreviato da noi proposto, risolvendo così la questione, cosa che non è mai avvenuta.
Terzo: Affermare che il ricorso di FGU-ANPRI possa portare all’abrogazione dell’art. 15 è puro e semplice “terrorismo psicologico”; la nostra richiesta al magistrato è stata quella di verificare se le procedure adottate da ENEA rispondessero ai requisiti di legittimità e trasparenza e se i criteri assicurassero a tutti i partecipanti parità di valutazione. E, come un sindacato dovrebbe sapere, un giudice non può sentenziare su cose che non gli vengono chieste (“ultra petita”). C’è inoltre un ulteriore “dettaglio”, la cui importanza forse sfugge ad USB, ed è il fatto che una sentenza della Cassazione del 2018[2], con nostra grandissima soddisfazione, aveva sancito definitivamente la legittimità dell’art. 15, mettendo una pietra tombale sull’argomento.
Quindi, l’art. 15 NON può essere abrogato da un tribunale amministrativo, ma solo in sede di trattativa contrattuale nazionale, nella quale noi lo difenderemo come abbiamo sempre fatto. Punto.
Difendere l’art. 15 è perfettamente coerente con il difendere la correttezza delle procedure e l’equità dei criteri usati. Gli incoerenti non siamo noi, ma chi si è “turato il naso” accettando procedure e criteri che rischiano di fare della procedura appena conclusa l’esempio negativo di cosa che, a nostro avviso, non debba essere fatto in una procedura concorsuale.
Abbiamo chiesto anche un incontro ad ENEA per discutere di art. 15 ma ENEA ha preferito incontrare USB (che tra l’altro non è firmataria del contratto e non partecipa alle trattative nel Comparto Istruzione e Ricerca), la quale è uscita dall’incontro esprimendo il suo più vivo apprezzamento per il vertice ENEA e spargendo “fake news” sul nostro conto. Ognuno può facilmente trarre le proprie conclusioni.
Quanto all’accusa di inesperienza: ricordiamo a tutti, qualora ve ne fosse bisogno, che operiamo come Sindacato nella ricerca dal 1983 e che grazie alle nostre battaglie e ai nostri ricorsi:
- anche in ENEA vige il contratto della ricerca;
- anche in ENEA è stato eletto il rappresentante dei Ricercatori e Tecnologi in seno al C.d.A.;
- gli assurdi criteri della scorsa tornata di art. 15, (requisito di ammissibilità: 25 anni di livello per il passaggio da II a I e 8 anni di livello per il passaggio da III a II) sono stati annullati, quando ENEA è stato costretto a ritirare la procedura in autotutela prima del pronunciamento di merito del TAR, venendo, per altro, condannata dal TAR al pagamento delle spese legali per il ritiro tardivo;
per citare solo pochi esempi.
Quanto al secondo comunicato dove USB chiede lo scorrimento di tutte le graduatorie ci domandiamo solo:
- con quali soldi?
- quali diritti assicura tale scelta a tutti i ricercatori e tecnologi che per un motivo o per un altro non si trovano in quegli elenchi?
Tenuto conto anche della gestione del concorso e dei numerosi “errori” nella definizione delle graduatorie, non è con lo scorrimento totale degli idonei che si risolve il problema perché, a nostro avviso, l’art. 15 non può essere considerato come un biglietto della lotteria di Capodanno.
Infine, rileviamo che il vertice ENEA, mentre riceve al nostro posto OO.SS. che si prestano a fare da megafono di notizie non vere, se vuole, può continuare sulla strada dell’incomunicabilità, nonostante la nostra disponibilità al dialogo, decidendo di aspettare il pronunciamento del TAR. Continuando così, però, a nostro avviso, non sta rendendo un buon servizio né al personale, né all’ENEA stesso.
La Delegazione FGU – DIPARTIMENTO RICERCA – ANPRI ENEA
[1] Comunicati USB del 7 Nov. 2023 (ore 14:04:33) e del 9 Nov. 2023 (ore11:19:31) inviati via mail a tutti i dipendenti ENEA
[2] https://www.eius.it/giurisprudenza/2018/293