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27/03/2023
FGU – Dipartimento Ricerca – Sezione ANPRI
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CNR richiesta intervento urgente per progetti PNRR
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CNR Comunicato 17 marzo 2023 Nuovi concorsi interni per la carriera dei R&T
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SZN: lettera 15/3/2023: Richiesta rettifica comunicazione
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CNR: richiesta urgente di incontri sulla valorizzazione del personale
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SZN: Comunicato del 14 marzo 2023 Riunione su Piano di Fabbisogno del Personale e Lavoro Agile
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CREA: Comunicato FGU-Ricerca-ANPRI DEL 13/3/2023 – Ampliamento dei posti delle progressioni di livello 2022 per R&T: Delibera CdA n. 19/2023
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Dottorati innovativi, Bernini: Puntiamo a 20mila assunzioni
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IL LAVORO SMART NELLA RICERCA SCIENTIFICA

IL PROGRAMMA DELLA DIRETTA

IN EVIDENZA

  • Comunicati Comunicati FGU RICERCA ANPRI In evidenza Comunicato su presidio 7 marzo 2023

        INIZIANO I LAVORI PER REPERIRE I FONDI PER LA VALORIZZAZIONE DEL PERSONALE ANCHE DEGLI ENTI DI RICERCA NON VIGILATI DAL MUR In seguito al presidio di ieri, molto partecipato, siamo stati ricevuti dal capo dell’ufficio relazioni sindacali del Ministero della Pubblica Amministrazione, Dott. Talamo, che ha confermato la volontà politica, già espressa dal Ministro Zangrillo, di voler risolvere la questione relativa ai finanziamenti da dedicare alla valorizzazione professionale del personale degli Enti di Ricerca non vigilati dal MUR. Si apre ora una nuova fase per definire le modalità con cui affrontare questa complessa problematica che, come sottolineato dal Ministero, necessiterà anche di un intervento economico del MEF. Ciò semplificherebbe di molto l’intera procedura perché eviterebbe di dover reperire i fondi nei bilanci dei singoli Ministeri e\o Enti, in considerazione anche che ci sono ministeri che vigilano Enti di ricerca, come proprio quello della Pubblica Amministrazione, che sono Ministeri senza portafoglio. Inoltre, nell’incontro, è stato evidenziato il problema relativo alla collocazione normativa di un tale intervento economico che, secondo la nostra valutazione, può essere ben risolto con una norma ad hoc da inserire nella legge di conversione del decreto-legge sul PNRR pubblicato lo scorso 24 febbraio. Giudichiamo positiva l’apertura del Ministero della PA che si è impegnato a reperire in tempi brevi una soluzione per il finanziamento per gli EPR non vigilati dal MUR, poco più di 40 milioni di euro complessivi e prendiamo atto della consapevolezza acquisita dal ministero, anch’essa ribadita nel confronto di ieri, che in assenza di tali finanziamenti non sarà possibile definire la parte del CCNL 2019-2021 relativa al settore della ricerca. Auspichiamo ora che in questa delicata fase di predisposizione del piano operativo per il reperimento dei finanziamenti straordinari non venga meno l’impegno a mantenere aperta un’interlocuzione con le OO.SS. ben sapendo che, in ogni caso, sarà necessario mantenere alta l’attenzione e non abbassare la guardia. Pertanto, nelle prossime settimane convocheremo un’assemblea nazionale del personale per fare il punto della situazione rispetto al tema del finanziamento straordinario per gli Enti di ricerca non vigliati dal MUR e sul rinnovo del CCNL, al fine di valutare insieme l’eventuale necessità di intraprendere ulteriori iniziative di mobilitazione.     http://

  • Comunicati Comunicati FGU RICERCA ANPRI In evidenza VolantinoPresidioPalazzoVidoni_07-03-2023

      Enti Pubblici di Ricerca: non è accettabile la discriminazione fra enti, tutto il personale del comparto merita di essere valorizzato. Chiediamo al Governo, attraverso il Ministro Zangrillo, i fondi per gli enti non vigilati dal MUR   Presidio/Assemblea al Ministero della Pubblica Amministrazione, Piazza Vidoni (Roma) ore 11.00 – 13.00 – 7 marzo 2023   Fin dalla prima bozza della legge di Bilancio 2022, nel novembre 2021, abbiamo segnalato che la previsione dei fondi per la valorizzazione professionale per il solo personale degli Enti Pubblici di Ricerca vigilati dal Ministero dell’Università e della Ricerca (art. 1 comma 310 della legge 30 dicembre 2021, num. 234) creava una inaccettabile discriminazione per gli altri enti: ANPAL, ASI, CREA, ENEA, INAIL settore ricerca, INAPP, ISIN, ISPRA, ISS, e ISTAT. Le nostre richieste sono rimaste, purtroppo, inascoltate dal precedente Governo e oggi ci ritroviamo ancora una volta costretti a presentare questa richiesta anche al nuovo Governo che continua a non intervenire per sanare definitivamente tale discriminazione nei confronti del personale di un comparto strategico per il Paese! Inoltre, il rinnovo del contratto del comparto Istruzione e Ricerca del pubblico impiego per il triennio 2019-2021, la cui trattativa è in corso all’ARAN ed ultimo ancora a non essere stato rinnovato, di fatto è reso quasi impossibile – come dalle nostre organizzazioni sindacali sottolineato al tavolo della trattativa  ad ogni occasione – da una tale asimmetrica disponibilità finanziaria. Nell’ormai troppo lungo periodo di tempo intercorso abbiamo promosso tutte le iniziative per rimuovere questo macigno dal tavolo negoziale e ricordiamo in particolare l’accordo siglato dal Governo presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito lo scorso 10 novembre che recita al punto 8: “Al fine di determinare le migliori condizioni affinchè si possa arrivare alla chiusura del CCNL istruzione e ricerca, sentito il Ministro per la Pubblica Amministrazione, si ritiene altresì necessario porre rimedio al problema del finanziamento della valorizzazione professionale di tutto il personale deglie EPR, attualmente limitato al solo personale degli enti vigilati dal MUR, attraverso un intervento in un prossimo veicolo normativo disponibile”.   AD OGGI NESSUN INTERVENTO DA PARTE DEL GOVERNO E’ AVVENUTO   Ci vediamo quindi costretti, di fronte all’indifferenza del governo nei confronti di un settore essenziale per lo sviluppo del Paese e considerando in particolare la necessità di supportare appieno il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ad indire come FLC-Cgil, FIR-Cisl, Uil Scuola Rua, Snals-Cofsal e FGU Gilda Unams un PRESIDIO/ASSEMBLEA (il 7 marzo 2023 ore 11.00) presso il Ministero della Pubblica Amministrazione guidato dal Ministro Zangrillo nella sua veste di responsabile politico della amministrazione pubblica nel suo complesso e degli Enti Pubblici di Ricerca in particolare.                 FLC CGIL           FSUR Settore Ricerca       UIL scuola RUA             SNALS Confsal      FGU Dip. Ricerca     Via L. Serra, 31       Via Merulana, 198        Via Umbria, 15             Via L. Serra, 5       Via Tortona, 16 00153 Roma             00185 Roma                00187 Roma                 00153 Roma           00183 Roma Tel. 0683966800      Tel. 06 77265400         Tel. 06 4870125             Tel. 06 588931      Tel. 06 7012666 Fax 065883440       Tel. 06 77265400         Fax 06 87459039           Fax 06 5897251     Fax 06 9893293     http://

  • Comunicati Comunicati FGU RICERCA ANPRI In evidenza FGU ANPRI COMUNICATO 14 febbraio 2023   Ancora bloccati i fondi per la valorizzazione del personale ricercatore e tecnologo per gli EPR non vigilati dal MUR: la discussione sul rinnovo del CCNL 2019-2021 rischia di incagliarsi

            Sin dal novembre 2021, non appena apparsa sugli organi di stampa la prima bozza della legge di bilancio per l’anno 2022, abbiamo evidenziato – anche direttamente ai ministri competenti – la problematica dei fondi per la valorizzazione professionale dei Ricercatori e Tecnologi previsti per i soli Enti di Ricerca vigilati dal MUR (Ministero dell’Università e della Ricerca) dal comma 310 della legge (1). Questa assegnazione parziale di fondi crea una forte disparità nei confronti dei Ricercatori e Tecnologi degli altri Enti non vigilati dal MUR (2) il cui personale è regolamentato dallo stesso contratto di lavoro previsto per il comparto Istruzione e Ricerca. In tutte le occasioni, come FGU Dipartimento Ricerca, abbiamo sottolineato la gravità del problema – anche in sede di rinnovo del CCNL attualmente in discussione all’ARAN – ad esempio nell’incontro con il ministro Bernini dello scorso 14 dicembre (3) e più recentemente  nell’incontro con il Capo di Gabinetto del MASAF ( Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste ) (4) dello scorso 1° febbraio. Non avendo ad oggi ricevuto, con nostro grande rammarico, ancora alcun segnale per la positiva soluzione del problema, abbiamo promosso una ulteriore iniziativa richiedendo un intervento diretto al Capo del Governo ed ai ministri coinvolti,  con una lettera (qui allegata) firmata unitariamente dai sindacati sottoscrittori del CCNL vigente ed inviata ieri. Chiediamo con forza a tutti gli attori coinvolti nel settore della Ricerca ed ai decisori politici un  pieno supporto alla soluzione di questo problema, garantendo al contempo il massimo impegno della nostra organizzazione sindacale in tutte le sedi possibili.   Eleuterio Spiriti ( Coordinatore nazionale FGU Dipartimento Ricerca )     1) Sintesi legge di bilancio 2022 2) Enti di ricerca non vigilati dal MUR: ANPAL, ASI, CREA, ENEA, INAIL settore ricerca, INAPP,    ISIN, ISPRA, ISS, e ISTAT 3) Incontro con il ministro Bernini del 14 dicembre 2022 4) Incontro con il Capo di Gabinetto del MASAF del 1 febbraio 2023             http:// _______________________________________________________________ FGU (Federazione Gilda UNAMS) – Dipartimento Ricerca Via Tortona 16 – 00183 Roma,    tel. 06.7012666 Email:  info@fgu-ricerca.it     sito: www.anpri.fgu-ricerca.it    

  • Comunicati Comunicati FGU RICERCA ANPRI In evidenza COMUNICATO 19/12/2022: LA DISCUSSIONE SUL RINNOVO DEL CCNL (COMPARTO ISTRUZIONE E RICERCA, 2019-2021) PROCEDE, MA LA BOZZA DELLA LEGGE DI BILANCIO 2023 NON AIUTA!

    Dal nostro ultimo comunicato del 21 novembre u.s. (1) vari incontri si sono susseguiti: 23 novembre: incontro all’ARAN (rinnovo CCNL 2019-2021) per la discussione sulla sezione personale degli Enti di Ricerca 6 dicembre: incontro all’ARAN (rinnovo CCNL 2019-2021) per la sigla definitiva dell’accordo sui principali aspetti del trattamento economico 7 dicembre: incontro all’ARAN (rinnovo CCNL 2019-2021) per la discussione sulla sezione personale degli Enti di Ricerca – ordinamento del personale 14 dicembre: incontro delle sigle sindacali con il Ministro dell’Università e della Ricerca, Sen. Anna Maria Bernini   Nei due incontri all’ARAN del 23 novembre e 7 dicembre il confronto si è incentrato sulla nuova proposta dell’ARAN per l’ordinamento professionale del personale tecnico ed amministrativo attualmente inquadrato nei livelli dal quarto all’ottavo. L’ARAN ha esplicitamente rinviato la discussione relativa al possibile nuovo ordinamento del personale Ricercatore e Tecnologo ad un momento successivo, anche in considerazione dello sblocco dei fondi previsti nella legge di Bilancio 2022 che potrebbe avvenire – ma al momento non previsto – nella legge di Bilancio 2023 attualmente in discussione in Parlamento. La bozza di rinnovo del CCNL prevede, nella sua versione attuale, una struttura in due ruoli, Ricercatori e Tecnologi, ognuno classificato in tre profili professionali lasciando nell’ambiguità la possibile abolizione delle selezioni riservate al personale interno come quelle attualmente previste dall’art. 15 del CCNL 2002-2005. Abbiamo apprezzato che nella nuova proposta presentataci lo scorso 7 dicembre l’ARAN cerchi di rispondere alle considerazioni che più volte abbiamo ribadito circa la specificità dell’attività svolta anche del personale Tecnico direttamente coinvolto nelle attività di ricerca. Ha in questa ottica proposto per l’ordinamento professionale del personale Tecnico e Amministrativo due ruoli distinti: il ruolo “amministrativo tecnico” ed il ruolo “tecnici di ricerca”. In questo quadro andranno ovviamente approfonditi tutti gli aspetti relativi alle varie aree che saranno definite al loro interno e le relative fasce stipendiali, con particolare attenzione alle problematiche di primo inquadramento e di sviluppo professionale i cui meccanismi sostituirebbero le attuali progressioni previste dagli art. 53 e art. 54 del contratto.   Il 14 dicembre u.s., anche a seguito anche della nostra richiesta (2), si è svolto l’incontro con il Ministro Università e Ricerca Bernini ed il suo staff. Come FGU-ANPRI ci siamo focalizzati sulla problematica che riteniamo più impellente al momento, ossia lo sblocco dei fondi previsti nella legge di Bilancio 2022 necessari per effettuare il riordino dell’ordinamento professionale, in particolare per i Ricercatori e Tecnologi, riservandoci di presentare in seguito le altre nostre istanze nei futuri incontri proposti dal Ministro Bernini stesso. Ci sono state descritte due distinte iniziative in corso: la prima legislativa per rimuovere l’ostacolo, presente sempre nella legge di Bilancio 2022, all’emissione da parte del MUR del decreto di riparto necessario per assegnare i fondi agli Enti da lui vigilati; la seconda per reperire -in questo è necessario l’impegno politico degli altri ministeri vigilanti oltre al MUR- i fondi necessari per effettuare la stessa operazione per gli altri Enti (CREA, ENEA, INAPP, INDIRE, INVALSI, ISPRA, ISS, ISTAT, nonché ANPAL e INAIL per la parte ricerca) non vigilati dal MUR. Il ministro Bernini ci ha assicurato tutto il suo impegno in proposito informandoci di aver già presentato l’esigenza agli altri ministri coinvolti a margine del Consiglio dei Ministri e che con tutto il suo staff sta operando contemporaneamente per realizzare il necessario intervento normativo nella legge di Bilancio 2023 attualmente in discussione alla Camera.   Infine il 6 dicembre u.s. si è tenuto all’ARAN l’incontro (3, 4) per la firma definitiva dell’accordo, siglato in forma di ipotesi nel precedente incontro dell’11 novembre u.s., sull’anticipazione degli aumenti contrattuali entro la fine del 2022 per il comparto Istruzione e Ricerca. Abbiamo già scritto con un nostro comunicato (1) in proposito e qui ribadiamo che oltre ad essere positivo anticipare quante più risorse al personale, speriamo che nel proseguimento della trattativa si possa avere in conseguenza una maggiore serenità nello svolgimento della stessa. Vogliamo, sull’argomento, ricordare la scelta negoziale di applicare incrementi tabellari differenti per i livelli I-III e IV-VIII, pari a circa il 4.58% per i tecnici ed amministrativi e al 3.78% -circa il 20% in meno- per i Ricercatori e Tecnologi. Abbiamo sollevato la questione in trattativa precisando che gli effetti complessivi andranno verificati nel proseguimento della trattativa prendendo in considerazione anche le altre componenti della retribuzione –quali il Salario Accessorio– per verificare l’aumento complessivo della retribuzione che si realizza.   Eleuterio Spiriti Segretario Generale FGU Dipartimento Ricerca Sezione ANPRI   1.      COMUNICATO 21 NOVEMBRE 2022   PRIMO CONCRETO ED IMPORTANTE PASSO PER IL RINNOVO DEL CCNL DEL COMPARTO ISTRUZIONE E RICERCA (TRIENNIO 2019-2021), MA I CONTI NON TORNANO PER RICERCATORI E TECNOLOGI 2.      Richiesta di incontro con il Ministro dell’Università e della Ricerca Sen. Bernini 3.      Siglato all’ARAN il contratto del comparto “Istruzione e Ricerca” per i principali aspetti del trattamento economico 4.      Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro sui principali aspetti del trattamento economico del personale del comparto Istruzione e ricerca – Triennio 2019-2021

NOTIZIE

  • News Dottorati innovativi, Bernini: Puntiamo a 20mila assunzioni

    ROMA, 9 marzo – “L’investimento complessivo è pari a 150 milioni di euro per agevolare un totale di 20mila future assunzioni di lavoratori altamente qualificati”. Lo ha detto ieri la ministra per l’Università e la ricerca, Anna Maria Bernini, rispondendo in Aula alla Camera a un question time sul tema dei dottorati innovativi, che peraltro “è stato recentemente oggetto di interventi sostanziosi da parte” del ministero, per cui “anche agli Afam si applicheranno i dottorati di ricerca”, ha aggiunto la ministra. “I risultati raggiunti e le criticità evidenziate con il bando emanato nell’aprile 2022 hanno portato a un lavoro di squadra tra Confindustria, università ed enti di ricerca, da cui sono nati due decreti ministeriali, firmati appena la settimana scorsa – ha aggiunto Bernini – Innovando in maniera significativa l’approccio seguito in precedenza, abbiamo deciso di offrire una risposta più completa e trasparente, con tempi anticipati rispetto al passato. I nuovi bandi agiscono su più annualità, dando maggiore flessibilità temporale sia alle università sia ai soggetti cofinanziatori delle borse di studio”. Bernini ha quindi ribadito i numeri di 18.770 borse per un finanziamento di oltre 726 milioni di euro: “Numeri importanti” da supportare “con interventi di ulteriore semplificazione per i soggetti coinvolti e con strumenti per rendere più attrattivo il percorso dottorale”. Una ulteriore novità, secondo la ministra, “riguarda la definizione di soggetto cofinanziatore delle borse di studio: le imprese. La platea dei soggetti è stata ampliata per agevolare la migliore riuscita dell’intervento, adottando una nozione più ampia di impresa”. Quindi non più solo quella manifatturiera, ma anche “consorzi pubblici e privati, fondazioni, reti di imprese, ordini professionali, aziende ospedaliere e sanitarie, fondazioni e associazioni di categoria, che abbiano come obiettivo la ricerca innovativa e siano interessati all’assunzione di lavoratori altamente qualificati”, ha chiarito Bernini. In definitiva, lo scopo è incentivare un circuito virtuoso tra dottorati innovativi e imprese. Ecco perché è stata inserita nel decreto Pnrr ter “una significativa decontribuzione delle assunzioni dei lavoratori altamente qualificati – ha concluso la ministra – I soggetti cofinanziatori potranno giovarsi del taglio del cuneo fiscale per l’assunzione dei dottori di ricerca”.

  • News Dottorati, Bernini: Dobbiamo aumentare gli importi delle borse

    R9OMA, 9 marzo – “Il Pnrr prevede un investimento di 912 milioni in tre anni, per un totale di 7.500 borse ripetute su tre cicli, di cui 5mila dedicate ai dottorati industriali. A questi si aggiungono i dottorati che verranno finanziati dalle altre infrastrutture di filiera del Pnrr”. Lo ha spiegato la ministra per l’Università e la ricerca, Anna Maria Bernini, rispondendo ieri in Aula a un question time sull’importo annuo della borsa per la frequenza ai corsi di dottorato di ricerca. “Centri nazionali, partenariati estesi, ecosistemi delle innovazioni, infrastrutture di ricerca, infrastrutture innovative. Attraverso questi investimenti riaffermiamo un concetto di base: la crescita e il rilancio del Paese si costruiscono promuovendo ed orientando i percorsi formativi dei nostri giovani ricercatori”, ha aggiunto Bernini. La ministra, dopo aver riaffermato il valore del merito, ha chiarito che bisogna puntare alla “valorizzazione del titolo anche al di fuori della carriera accademica, come già in parte è stato fatto per i concorsi nella pubblica amministrazione”. E ha rivendicato che già dal primo luglio scorso si è prodotto “un incremento generalizzato, anche se non sufficiente, lo condivido, dell’importo annuo delle borse per la frequenza dei corsi di dottorato di ricerca”. Il MUR, ha spiegato Bernini, “ha tra i suoi obiettivi quello di assicurare un adeguato supporto finanziario per l’erogazione di un numero sempre crescente di borse di studio e lo stiamo facendo”. Infine, la titolare del dicastero dell’Università ha parlato di misure intraprese che costituiscono “un segnale incoraggiante per rilanciare il sistema della ricerca in Italia e renderla effettivamente competitiva rispetto agli standard internazionali. L’impegno – ha chiuso – dovrà essere quello di proseguire in questa direzione, ove possibile incrementando ulteriormente e costantemente gli importi individuali”.    

  • News INAPP: aperta la call for papers sui temi della crisi del lavoro

    ROMA, 7 marzo – INAPP ha aperto la nuova call for papers per il numero speciale dedicato a “Crisi del lavoro: cause, conseguenze e politiche di intervento”, con l’obiettivo di comprendere le cause, le conseguenze e le strategie di intervento di politica economica adeguate per affrontare la crisi del lavoro, raccoglie contributi sui alcuni temi di ricerca. Linea tematica 1: sistemi di determinazione salariale, contrattazione e negoziazione, dispersione dei salari (analisi a livello di impresa) e ruolo del potere datoriale; linea tematica 2: specializzazione industriale e territoriale con potenziale generazione di effetti di lock-in produttivo (analisi a livello di settore e geografico) e trappole in cattive occupazioni; linea tematica 3: femminilizzazione dei mercati del lavoro, segregazione occupazionale e divari salariali di genere, in particolare alla luce degli effetti della pandemia; linea tematica 4: ruolo delle istituzioni del mercato del lavoro per contrastare la crisi del lavoro, in particolare salari minimi, contrattazione collettiva, regimi di sostegno al reddito. INAPP attende, entro il 30 aprile, contributi provenienti da prospettive multidisciplinari, dall’economia alla sociologia economica, dalla storia all’organizzazione del lavoro. Nell’ambito di questi argomenti, si invita la presentazione di saggi originali e non presentati ad altre riviste. Dettagli sulla call for papers: https://www.inapp.gov.it/wp-content/uploads/2023/01/Call_for_papers_SINAPPSI_2_2023-IT.pdf  

  • News IIT Genova: al via il bando in memoria di Lagomarsino de Leon Roig

    ROMA, 6 marzo – A poco più di un anno dalla scomparsa di Pedro Lagomarsino de Leon Roig, giovane ricercatore post-doc del team Optical approaches to brain function guidato da Tommaso Fellin, IIT – Istituto Italiano di Tecnologia istituisce il premio dedicato alla sua memoria, indirizzato alla miglior tesi di dottorato in Neuroscienze ed affini in Italia. Lagomarsino de Leon Roig, si legge nel bando, era “convinto sostenitore della necessità di praticare una scienza pienamente documentata, aperta, trasparente e riutilizzabile per tutti”. Fino alle ore 24.00 del 30 giugno 2023 sarà possibile aderire al bando compilando l’apposito modulo online, e allegando alla candidatura la versione finale della tesi di dottorato o, in alternativa, un link persistente (es. DOI o Handle) alla tesi depositata in archivio digitale e accessibile, in lingua inglese. La migliore tesi di dottorato sarà selezionata dal Comitato scientifico di valutazione del Premio, composto da ricercatori, interni ed esterni alla Fondazione IIT, con documentata esperienza nell’ambito delle Neuroscienze e dell’analisi e gestione dei dati della ricerca. Il nome del candidato vincitore del Premio sarà reso pubblico sul sito web dell’Istituto Italiano di Tecnologia entro il 30 settembre 2023. Link al bando: https://www.iit.it/it/phd-neuroscience-prize  

Comunicati

  • Comunicati Comunicati CNR CNR Comunicato 24 marzo 2023 Contratto Integrativo sul salario accessorio e arretrati nuovo contratto

        Ieri sono stati sottoscritti, in via definitiva, i Contratti Collettivi Nazionali Integrativi (CCNI) 2018-2020 e 2021 sul salario accessorio, sia per il personale Ricercatore e Tecnologo che per il personale tecnico ed amministrativo. Per quanto riguarda i R&T, è confermata la differenziazione dell’Indennità Oneri Specifici (IOS) solo in funzione del livello di inquadramento (I-III), sottraendo la IOS ad ogni impropria valutazione della performance. In particolare, la IOS spettante nel quadriennio 2019-2022 è pari a 38, 40 e 42 € al mese, rispettivamente per i R&T di III, II e I livello, così come già percepita. Ai R&T spetteranno arretrati, sotto forma di conguaglio della IOS, per circa complessivi 1.000-1.200 € lordi pro capite. In merito alla corresponsione degli arretrati relativi agli aumenti retributivi previsti dal nuovo CCNL 2019-2021 (riguardante soli gli aspetti economici) per il biennio 2019-2020 e ricevuti con il cedolino di marzo, tali arretrati risentono (negativamente) della restituzione dell’Indennità di Vacanza Contrattuale (IVC) percepita a decorrere dal mese di aprile 2019, restituzione prevista dalla normativa vigente (così come richiamato dal comma 4, art. 9 del nuovo CCNL 2019-2021) L’entità della IVC percepita da aprile 2019 è dipesa sia dal livello che dalla fascia stipendiale di inquadramento, ed è cresciuta nel corso degli ultimi 4 anni, ed è quindi impossibile darne una quantificazione esatta che sia valida per tutti i R&T, molti dei quali per di più sono passati di livello e/o di fascia stipendiale nel biennio. In maniera approssimativa, l’importo complessivo dell’IVC da restituire è circa pari al 33-40% del totale degli incrementi retributivi spettanti nel biennio 2019-2020 (di cui alla Tabella A3.2 dal nuovo CCNL 2019-2021). Anticipiamo che anche gli arretrati spettanti per il successivo biennio 2021-2022 e per il mese di gennaio 2023 (e che dovrebbero essere pagati con il cedolino di aprile) risentiranno della restituzione della IVC percepita. Vogliamo in chiusura ricordare il collega Angelo Viola, Primo Ricercatore dell’Istituto di Scienze Polari dalle grandi competenze scientifiche e dall’alto profilo umano, che ci ha lasciato ieri, mentre era in corso una riunione sindacale immediatamente interrotta, e che avevamo avuto modo di conoscere ed apprezzare anche per il suo impegno sindacale.   Gianpaolo Pulcini Responsabile Nazionale FGU-DR-ANPRI CNR http://

  • Comunicati Comunicati CNR CNR richiesta intervento urgente per progetti PNRR

    Roma, 23 marzo 2023 Prot:7/2023   Prof.ssa Maria Chiara Carrozza Presidente del CNR Dott. Giuseppe Colpani Direttore Generale CNR e p.c.  dott.ssa Manuela Falcone Responsabile Unità Relazioni Sindacali Ricercatori e Tecnologi del CNR Oggetto: richiesta intervento urgente per progetti PNRR Gentile prof.ssa Carrozza, Egregio dott. Colpani, ci vediamo costretti a segnalare che, nell’ambito dello svolgimento dei Progetti PNRR, stanno insorgendo gravissime difficoltà a causa del mancato versamento da parte del Ministero dell’Università e Ricerca (MUR) e del Ministero della Salute (MdS) dei previsti anticipi di una quota del finanziamento accordato. Il mancato versamento da parte dei due Ministeri di tale anticipo e la quota ridotta di tale anticipo non consente e non consentiranno, in tantissimi casi, di avere la copertura finanziaria delle spese necessarie per avviare l’attività di ricerca (acquisto di strumentazione e di beni di consumo, indizione di bandi per il personale,…) nonostante che da diversi mesi sia richiesta la rendicontazione delle attività svolte. Se per i primissimi mesi è stato possibile rendicontare le attività di programmazione e management (propedeutiche alla vera attività di ricerca), ciò dopo diversi mesi dall’avvio del progetto (per alcuni progetti sono già trascorsi 6 mesi) non è più possibile, se non per una quota irrisoria dell’impegno. Anche chi svolge attività “teorica” di analisi di dati sperimentali non può, ovviamente, rendicontare la propria attività non potendo disporre dei dati da analizzare e interpretare. Se poi, come si vocifera, la prima tranche degli anticipi arriverà a giugno, con la consegna, non prima di luglio, delle apparecchiature, delle strumentazioni e del materiale necessario per svolgere l’attività di ricerca prevista nel progetto, diventerà non solo estremamente problematica, nei prossimi mesi, la rendicontazione dell’attività scientifica in coerenza con il cronoprogramma, ma anche la rendicontazione del personale impegnato nel progetto, ma sarà anche molto difficile utilizzare a pieno le risorse destinate al personale esterno da assumere, dovendo stipulare contratti di minor durata rispetto a quanto programmato. Resta poi la criticità sul vincolo che il personale deve prendere servizio entro il primo anno di attività, pena la perdita della risorsa corrispondente. Tutte queste difficoltà ed incertezze stanno già spingendo diversi colleghi a recedere da progetti su Partenariati non sussistendo più le condizioni per portarli avanti in una maniera per lo meno dignitosa. Per i bandi del MdS, alle suddette difficoltà si aggiunge quella causata dal limite massimo annuo di 40.000 € previsto per l’assunzione di personale di ricerca a tempo determinato, quando invece il costo annuo di un R/T di III livello t.det. è di circa 52.000 €, e sta quindi risultando estremamente problematico riuscire a coprire la differenza con fondi d’Istituto. Infine, per i bandi MdS la situazione è forse ancora più critica, in quanto i progetti coinvolgono in genere pochi Ricercatori e la rinuncia anche di un solo collega comporta l’impossibilità di portare a termine l’intero progetto. La scrivente FGU-DR-ANPRI chiede quindi un loro intervento urgente affinché siano sbloccati immediatamente i fondi residui appartenenti ai singoli Istituti e siano adottate altre misure, seppur straordinarie e legate ai soli progetti PNRR, che consentano, ad esempio, di stipulare contratti t.det. a tempo parziale (all’80%, in particolare), così da rientrare nel limite annuo dei 40.000 € previsto dai bandi del MdS, e di consentire l’acquisto di attrezzature e materiale anche senza l’immediata copertura completa della spesa, permettendo ad esempio agli Istituti un pagamento dilazionato a 120 gg nelle more del finanziamento del Ministero. Tali o simili interventi consentirebbero ai tantissimi gruppi di ricerca impegnati nei progetti del PNRR di affrontare le prime spese necessarie per portare avanti senza intoppi e ulteriori rallentamenti le attività di ricerca previste nei singoli progetti, pena la perdita di una quota significativa dei finanziamenti attesi e una perdita di immagine e credibilità per tutto il CNR. Fiduciosi in un loro tempestivo e risolutore intervento, porgiamo distinti saluti. Gianpaolo Pulcini Responsabile Nazionale FGU-DR-ANPRI CNR http://

  • Comunicati Comunicati CNR CNR Comunicato 17 marzo 2023 Nuovi concorsi interni per la carriera dei R&T

        Ieri pomeriggio, il giorno dopo aver ricevuto la nostra lettera con la quale chiedevamo alla Presidente e al Direttore Generale del CNR un incontro urgente per discutere dei criteri e dell’emanazione di un nuovo bando di selezione interna per la progressione di carriera dei Ricercatori e Tecnologi dell’Ente, è arrivata a noi e alle altre OO.SS. la risposta del Direttore Generale. Nella sua risposta il DG, dopo averci reso partecipi che “la materia è considerata di grande importanza anche per l’Amministrazione”, ha fatto sapere che l’Ente è “in attesa di alcune conferme e precisazioni da parte dei Ministeri” e che, “non appena” avrà “un quadro più completo”, provvederà “senza indugio a fissare una riunione con le OO.SS. per un dialogo e confronto produttivo”. Se l’immediatezza della risposta del DG lascia intendere che l’Ente sia effettivamente interessato ad assicurare adeguate opportunità di carriera ai suoi R&T, i contenuti della risposta non ci possono soddisfare. Infatti, il DG da un lato posticipa ad una data non precisata l’incontro urgente da noi richiesto e, dall’altro, fa intendere che sussistano incertezze sulle modalità di utilizzo dei circa 21 M€ che il Decreto di riparto del MUR del 25 febbraio scorso ha assegnato, per il solo esercizio 2023, al CNR. Incertezze che solo “conferme e precisazioni da parte dei Ministeri” potranno, a detta del DG, chiarire. Continuerà pertanto la nostra azione di pressing sui vertici dell’Ente affinché si fissi quanto prima una riunione con la FGU-DR-ANPRI e le altre OO.SS. in cui individuare, in primis, le modalità per il pieno e migliore utilizzo sia delle risorse assegnate al CNR per l’esercizio 2023 dal Decreto di riparto del 25 febbraio, sia delle risorse che saranno assegnate a regime al CNR dal prossimo (speriamo imminente) Decreto di riparto del MUR che dovrà ripartire a regime, fra gli Enti vigilati dal Ministero, i 30 M€ destinati all’indizione di nuove procedure selettive interne per il passaggio al II livello e i 10 M€ riservati allo scorrimento delle attuali graduatorie di idonei al II livello. Ovviamente, in tale occasione, sarà indispensabile rivedere, come da noi ripetutamente richiesto (si veda, ad esempio, il nostro Comunicato del 3 novembre 2022), le regole di questi nuovi concorsi interni, a partire dai criteri di composizione delle Commissioni esaminatrici (che devono essere nominate a seguito di sorteggio da appositi albi di esperti, e non scelti arbitrariamente dai Direttori) e dall’effettivo rispetto delle regole da parte delle commissioni (che in molti casi, anche nell’ultima tornata ex art. 15, hanno operato in aperta violazione del bando), per finire alla corretta e certa individuazione dei titoli valutabili e alla piena valorizzazione di tutte le competenze maturate negli anni, così da non penalizzare la interdisciplinarietà e la multidisciplinarietà tipiche di chi fa ricerca. Massimo sarà anche il nostro impegno affinché il CNR, a queste risorse assegnate dal MUR per la carriera dei R&T di III livello, affianchi proprie risorse da destinare a nuove procedure selettive per il passaggio al I livello per un numero di posti che sia effettivamente congruo al numero dei Primi Ricercatori e Primi Tecnologi in servizio nell’Ente, numero che riteniamo non possa/debba essere inferiore a 500. Al contempo, chiediamo il massimo impegno dei vertici del CNR presso il MUR affinché il Decreto di riparto a regime ripartisca i 30 + 10 M€ in maniera più equa e favorevole per il CNR, ad esempio in base al numero degli “aventi diritto” (ossia al numero di R&T di III livello e al numero di idonei presenti nella graduatorie per II livello dei vari Enti vigilati dal Ministero, rispettivamente), diversamente da quanto la legge ha imposto al MUR di fare per il (solo) Decreto di riparto del 25 febbaio, ossia “in proporzione alle assegnazioni ordinarie dell’anno 2022”.   Gianpaolo Pulcini Responsabile Nazionale FGU-DR-ANPRI CNR http://

  • Comunicati Comunicati INGV INGV Comunicato al personale 17 marzo 2023 Orario di lavoro e PIAO all’INGV: non ci siamo

        Con una comunicazione al personale il 9/10/2020 con prot. n. 2413 il direttore degli affari del personale, dott.ssa Alessia Di Caprio, richiama il personale ad adeguarsi a tutte le funzionalità del “software delle presenze Zucchetti” e al flusso informativo del sistema gestionale “presenze e paghe” per permettere il passaggio al modulo paghe. Visto il silenzio, il 9/3/2023 in una email ai direttori di sezione, inoltrata poi ai dipendenti, la dott.ssa Di Caprio “al fine di garantire la corretta gestione giuridica ed economica degli istituti normativi e contrattuali” afferma che “i giustificativi, di qualunque tipologia, non inseriti dal dipendente (NdR: entro il 3) e non validati dal Responsabile (NdR: entro il 5) entro le consuete date non saranno elaborati ai fini dell’inserimento automatico nel cedolino e, pertanto, l’emolumento interessato non potrà essere corrisposto nel mese di riferimento, ivi comprese tutte le le indennità che vengono attestate all’interno del workflow, ad esempio le indennità di reperibilità”, se non con “una nota protocollata del Direttore di Sezione diretta all’Ufficio Ragioneria” invece della consueta e semplice email del dipendente all’ufficio presenze. Queste comunicazioni meritano alcune considerazioni per il rispetto dovuto ai dipendenti dell’INGV e  per contrastare eventuali condotte antisindacali. Ricordiamo che la corretta gestione giuridica ed economica degli istituti normativi e contrattuali passa proprio attraverso l’applicazione delle norme e dei contratti che, secondo noi, non possono essere superate da comunicazioni al personale, con protocollo interno, della direzione del personale. In particolare: l’accordo integrativo INGV – OO.SS. del 9/7/2013 “Disciplinare in materia di orario di lavoro” (prot. n. 10789 del 2/8/2013 oppure per interni qui: https://sites.google.com/ingv.it/fgu-ingv/miscellanea) prevede esplicitamente al punto 1.2 Omesse timbrature la procedura per sanare le omesse timbrature attraverso una email a ufficiopresenze@ingv.it, un fax o un messaggio in casella vocale. Quindi le decisioni unilaterali espresse dalla direzione del personale, che modificano la procedura per le omesse timbrature previste da un accordo integrativo, non possono essere imposte da un dirigente al personale, ma andrebbero proposte e discusse con le OO.SS. Per di più, complicando la procedura per sanare le omesse timbrature, i Ricercatori e Tecnologi sarebbero trascinati nel buco nero della burocrazia che sottrae tempo ed energie da dedicare alla ricerca. Ancora più grave è la confusione che si fa in queste comunicazioni in cui non si distingue tra indennità (per turno o reperibilità) e stipendio (si parla in maniera ambigua di emolumenti) e si fa confusione tra diversi contratti che regolano i livelli IV-VIII e i livelli I-III. I dipendenti dell’INGV sanno che, secondo i contratti, l’orario di lavoro dei ricercatori e tecnologi di 36 ore settimanali è su base quadrimestrale con un possibile deficit di non oltre 20 ore e la possibilità di usufruire di massimo di 22 giorni all’anno di assenza compensativa. Il software delle presenze Zucchetti, a cui si chiede di adeguarsi (sic!), NON prevede il conteggio dell’orario di lavoro su base quadrimestrale! Sarebbe, inoltre, interessante sapere se la fase di test è conclusa anche per quanto riguarda il conteggio delle ferie e dei riposi e assenze compensative (manca la distinzione!), che ad oggi tali conteggi devono essere richiesti via email all’ufficio presenze. Sembra ancora in una fase embrionale anche il complicato caricamento del rendiconto delle ore nei progetti nel software in questione. È indispensabile che vengano rettificate le procedure e il software delle presenze Zucchetti per gli adempimenti degli orari di lavoro attenendosi ai contratti e agli accordi sindacali e di tener conto delle incongruenze nelle performance amministrative. Chiediamo alla direzione del personale un supporto alle attività di ricerca, e quindi ai dipendenti (come sancisce lo Statuto dell’INGV nell’art.15), chiarendo, anche, in quale norma sussiste l’obbligo per un ricercatore o tecnologo dell’INGV di giustificare la presenza in servizio 5 giorni la settimana dal lunedì al venerdì. Per informazione, vogliamo, al riguardo, citare l’articolo: http://www.analysis-online.net/wp-content/uploads/2022/10/04_gestione-orario-di-lavoro_GP.pdf che definisce approfonditamente i dettagli dell’orario di lavoro dei ricercatori e tecnologi degli enti pubblici di ricerca, ormai stravolto dalle consuetudini impartite da una irrispettosa amministrazione nei confronti dei dipendenti che le OO.SS rappresentano. Ma come si concilia questo “maltrattamento” nella gestione dell’orario di lavoro dei dipendenti dell’INGV da parte dell’amministrazione con le parole, pronunciate da chi sosteneva, tra i vertici, addirittura, l’abolizione del cartellino come all’università? Invitiamo i dipendenti ad osservare le norme e i contratti (nazionali e integrativi) e a disattendere qualsiasi altro tipo di comunicazioni non conforme a questi. Una evidenza particolare merita il PIAO 2023, approvato con urgenza dal presidente ma ancora da approvare dal CdA, che trovate qui: https://amministrazione-trasparente.ingv.it/web/trasparenza/dettaglio-trasparenza?p_p_id=jcitygovmenutrasversaleleftcolumn_WAR_jcitygovalbiportlet&p_p_lifecycle=0&p_p_state=normal&p_p_mode=view&p_p_col_id=column-2&p_p_col_count=1&_jcitygovmenutrasversaleleftcolumn_WAR_jcitygovalbiportlet_current-page-parent=7801&_jcitygovmenutrasversaleleftcolumn_WAR_jcitygovalbiportlet_current-page=7803 Già nel 2022 ci furono dettagliate revisioni al PIAO, da parte dei dipendenti e del CUG, che furono irrispettosamente ignorate dall’amministrazione senza alcuna giustificazione e/o risposta. Il PIAO INGV ha un vulnus di base molto grave: è un adempimento normativo che non è legato al successo delle attività di ricerca. È nostra ferma opinione, invece, che le performance amministrative sono vincenti se hanno un impatto positivo (e misurabile) sulla ricerca. È solo col miglioramento delle condizioni di lavoro dei ricercatori e tecnologi che si giustificano il personale amministrativo e le procedure amministrative. Le importanti osservazioni raccolte in molti mesi attraverso i contributi dei dipendenti hanno portato al documento delle osservazioni al PIAO (Prot. N. 6488/2023 del 7/3/2023) che trovate qui: https://sites.google.com/ingv.it/fgu-ingv/home (solo per interni). Chiediamo al CdA, come organo di governo dell’INGV, e a tutti gli stakeholders che ci leggono, di far operare importanti e sostanziali modifiche al PIAO e dare segnali forti di vero supporto alla ricerca per alleggerire il clima lavorativo che sta penalizzando i lavoratori dell’INGV.     FGU-DR-ANPRI INGV http://

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