Statali, patto giovani-anziani
I dipendenti con più esperienza formeranno le nuove leve. E’ l’age management e sarà espressamente previsto nel nuovo Contratto delle funzioni centrali per il triennio 2022-2024
Agli statali con più esperienza il compito di trasmettere competenze ai giovani. Si chiama “age management” ed è un impegno che sarà messo nero su bianco nel prossimo contratto collettivo nazionale di lavoro 2022-2024 dei 193 mila dipendenti delle Funzioni centrali (ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici).
Come anticipato ieri da ItaliaOggi, nella bozza presentata dall’Aran ai sindacati (il prossimo incontro è fissato per l’8 ottobre) la valorizzazione dell’esperienza costituisce uno dei capisaldi del nuovo contratto e sarà finalizzata alla formazione dei giovani da realizzare attraverso programmi di mentoring e reverse mentoring per favorire lo scambio di competenze tra generazioni diverse, riconoscendo il valore del patrimonio di conoscenze dei lavoratori più anziani.
E proprio in quest’ottica si inquadra la prospettiva del trattenimento in servizio degli statali fino a 70 anni (a una doppia condizione: su base volontaria e in presenza di una effettiva necessità da parte dell’amministrazione pubblica). Come ha infatti spiegato il presidente dell’Aran Antonio Naddeo, consentire agli statali di restare al lavoro oltre i 67 anni anni, sarà finalizzato a trattenere sì le competenze, ma soprattutto a “dare modo all’amministrazione di attivare il mentoring, ossia il trasferimento di competenze” che è stato inserito per la prima volta come istituto all’interno dei contratti collettivi.
“La proposta sull’age management”, ha proseguito Naddeo, “vuole essere una risposta concreta alle sfide poste dal progressivo invecchiamento della forza lavoro nel pubblico impiego e punta a valorizzare il capitale umano lungo l’intero arco della vita lavorativa, promuovendo al contempo l’efficienza organizzativa e il benessere dei dipendenti. Una scelta che non va contro i giovani, ma vuole attivare, all’interno delle amministrazioni, politiche innovative di gestione del personale, che coinvolgano attivamente tutti, indipendentemente dall’età”.
Un altro punto fermo del prossimo contratto sarà la flessibilità lavorativa da realizzare attraverso modalità di lavoro più agili, come il lavoro a distanza e il part-time, per facilitare la conciliazione tra vita professionale e privata. Focus anche sulla formazione continua e sulla salute, con l’impegno a monitorare costantemente le condizioni ambientali e fisiche dei lavoratori.
Al sindacato Usb che ha lamentato l’assenza di certezze sulla “questione salariale” confermando lo sciopero generale proclamato per il 31 ottobre, Naddeo ha replicato come nel testo consegnato ai sindacati ci siano gli incrementi stipendiali a cui vanno aggiunte le risorse per i fondi dell’accessorio. “Poi se si chiedono ulteriori risorse finanziarie ne possiamo prendere atto e riferire al Governo, ma non possiamo parlarne e discutere in ogni riunione”, ha precisato Naddeo.
Per la Cisl Fp sia sulla collaborazione intergenerazionale che sugli strumenti di flessibilità nella gestione del lavoro a distanza dovrà esserci concertazione con le organizzazioni sindacali.
La Cisl ha ribadito la necessità di destinare quasi per intero le risorse messe a disposizione per il rinnovo contrattuale all’adeguamento degli stipendi tabellari, in modo da permettere il conseguimento di aumenti mensili della retribuzione tabellare più elevati rispetto alla precedente ipotesi Aran che proponeva un aumento delle retribuzioni pari, rispettivamente a:
– 193, euro per l’Area delle Elevate professionalità;
– 141,00 euro per l’area Funzionari;
– 116,10 euro per l’area Assistenti;
– 110,40 euro per l’Area operatori (con risorse residue pari a 31 euro medi lordi mese per 13 mensilità ancora da attribuire fra i diversi utilizzi possibili: tabellare, fondi per la contrattazione integrativa; miglioramenti degli istituti normativi del rapporto di lavoro).
I sindacati hanno ribadito la necessità di rinnovare in tempi brevi il contratto, per adeguare il potere di acquisto delle retribuzione dei dipendenti, utilizzando appieno le risorse già stanziate. Le risorse complessivamente messe a disposizione dalle leggi di bilancio per il rinnovo contrattuale del triennio 2022-2024 corrispondono ad un aumento del 5,78%.