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Pa: ok al contratto delle Funzioni centrali, aumenti medi da 165 euro

ROMA, 7 novembre – È stato siglato all’Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) il rinnovo del contratto 2022-2024 per il comparto Funzioni centrali della Pubblica amministrazione. L’accordo riguarda 195mila dipendenti tra ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici (come Inps, Inail o Aci).
Il tavolo ha visto una spaccatura tra i sindacati, con la firma di Cisl-Fp e delle sigle autonome Confsal Unsa, Flp e Confintesa Fp. Hanno detto no, invece, Fp-Cgil e Uil Pa. In ogni caso, i sindacati sottoscrittori raggiungono la soglia di maggioranza del 54,6%.
L’intesa contempla un aumento retributivo medio di 165 euro lordi mensili, per 13 mensilità. Lo stanziamento dello 0,22% in più nella legge di bilancio 2025 ha fatto lievitare l’incremento contrattuale per il 2022-2024 al 6%, dopo il +4,07% del precedente triennio.
Tra le principali novità ordinamentali ci sono la sperimentazione (dal prossimo anno) della settimana corta volontaria, su quattro giorni, mantenendo però le 36 ore settimanali. Prevista pure la corresponsione dei buoni pasti per le giornate di smart working, scelta che mette così fine al far west decisionale delle singole amministrazioni sul tema. Sarà tuttavia necessario un intervento del Mef per verificare la disponibilità di fondi. Infine, nella bozza c’è l’ampliamento delle ore di permesso per visite mediche, terapie o prestazioni diagnostiche a beneficio dei dipendenti over 60.

Per approfondire:
https://www.aranagenzia.it/comunicati/15211-firmata-lipotesi-di-contratto-collettivo-nazionale-di-lavoro-comparto-funzioni-centrali-periodo-20222024.html

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