Comunicato del 27 novembre 2017. Tavolo Tecnico del 23 novembre con il Direttore Generale della SZN
Il 23 novembre scorso si è svolto un incontro tecnico tra l’ANPRI e il Direttore Generale della SZN, dr. Fabrizio Vecchi, in presenza della collega Giovanna Benvenuto, in rappresentanza delle RSU. Nel corso dell’incontro sono stati affrontati numerosi argomenti, in particolare:
Progressioni di carriera. L’ANPRI ha dichiarato di essere favorevole a proposte miranti a favorire la progressione di carriera del personale tecnico ed amministrativo, specie alla luce del lungo blocco di tali passaggi di livello che alla SZN si prolunga da più di un decennio.
L’ANPRI ha chiesto, inoltre, l’applicazione del D.Lgs. n. 75/2017 che, al comma 15 dell’art. 22, prevede la possibilità di riservare, per il triennio 2018-2020, il 20% dei posti previsti nei Piani di Fabbisogno a “procedure selettive per la progressione tra le aree riservate al personale di ruolo”. Queste procedure selettive riguardano anche la progressione ai due livelli apicali dei profili di Ricercatore e Tecnologo dato che la giurisprudenza ha più volte affermato, come documentato dall’ANPRI, che i passaggi di livello dei R&T costituiscono a tutti gli effetti dei passaggi di area. In particolare, l’ANPRI ha evidenziato che, già alla luce di quanto previsto nel solo Piano di Fabbisogno 2017-2019, è possibile attivare progressioni interne per 2 posti da Primo Ricercatore, 1 posto da Dirigente di Ricerca ed 1 da Primo Tecnologo. Per quanto riguarda i passaggi a Dirigente Tecnologo, è necessario intervenire sul prossimo Piano di fabbisogno 2018-2020.
Inoltre, l’ANPRI ha ricordato che l’art. 65 del CCNL del 21/2/2002 prevede che gli Enti possano disporre, su domanda degli interessati, la mobilità tra i profili di Ricercatore e Tecnologo, limitatamente ai livelli II e III, previo il possesso di un’anzianità nel livello di almeno 5 anni.
L’ANPRI ha dunque chiesto l’applicazione del D.Lgs. 75/2017 per bandire selezioni interne per la progressione di carriera dei R&T nella misura del 20% dei posti previsti per il triennio 2018-2020 e l’avvio delle procedure di mobilità tra i profili di Ricercatore e Tecnologo, come previsto dalla vigente normativa contrattuale, dato che non sussistono più eventuali impedimenti legati alla pianta organica.
Anticipi di fascia. L’ANPRI ha chiesto di dare applicazione anche all’art. 8 del CCNL del 7/4/2006 (II biennio) che consente agli Enti di bandire annualmente una selezione interna riservata a tutti i livelli dei profili di Ricercatore e Tecnologo per il passaggio anticipato alla fascia stipendiale successiva a quella in godimento, nel limite del 10% degli aventi diritto. Al tal fine, l’ANPRI ha chiesto di avviare al più presto l’iter per la stipula dello specifico contratto integrativo.
Orario di lavoro. Il DG ha fatto notare una evidente contraddizione tra la prima e l’ultima parte del comma 2 dell’art. 3 dell’attuale Accordo sull’orario di lavoro. L’ANPRI ha affermato che, per una corretta applicazione della normativa vigente, al lavoratore che lavora più di 6 ore ma meno di meno di 6 ore e 31 minuti debba essere sottratta all’orario di lavoro svolto solo la quota eccedente le 6 ore.
L’ANPRI ha inoltre colto l’occasione per ricordare che, ai sensi dell’attuale normativa contrattuale, l’orario di lavoro dei Ricercatori e Tecnologi (36 ore medie settimanali nel trimestre) non è articolato su 5 o 6 giorni, come previsto invece all’art. 48 del CCNL del 21/2/2002 per il personale tecnico ed amministrativo, chiedendo quindi all’Amministrazione una correzione a quanto previsto nel comma 2 dell’art. 1 dell’Accordo sull’orario di lavoro.
L’ANPRI ha segnalato anche alcune difficoltà e irregolarità nell’applicazione della nuova sperimentazione riguardante il sistema di rilevazione dell’orario di lavoro dei R&T alternativo al sistema automatico, soprattutto per quanto riguarda le ore di lavoro in eccedenza che, al momento, non vengono contabilizzate al fine del loro recupero attraverso i giorni di assenza compensativa. A tal riguardo, l’ANPRI ha anche ricordato che il contratto vigente pone un limite solo al numero di giorni di assenza compensativa da usufruire annualmente (22 giorni) e non al numero di ore di lavoro in eccedenza (se non nel limite stabilito per legge delle 48 ore medie settimanali in 4 mesi), né pone scadenza alcuna alle ore eccedenti recuperabili attraverso l’assenza compensativa. Il DG si è dichiarato disponibile a dare disposizioni per risolvere il problema segnalato e si è dichiarato favorevole a far rientrare questa sperimentazione in un’applicazione più larga dello “smart work”, in futuro.
Regolamento di Organizzazione e Funzionamento. L’ANPRI ha chiesto un incontro dedicato all’esposizione del ROF da parte dell’Amministrazione ed alla successiva discussione, anticipando l’invito all’Ente a riflettere sui Dipartimenti che, per come definiti e strutturati nel nuovo ROF, potrebbero causare una parcellizzazione e una “segregazione” interna delle attività e dei laboratori di ricerca, mettendo a rischio le collaborazioni tra i gruppi di ricerca e la libera circolazione di idee, linfa vitale per la ricerca scientifica.
Mancato pagamento stipendi ai non-strutturati. L’ANPRI ha posto la grave questione del mancato pagamento degli stipendi ad alcuni assegnisti e dottorandi, lamentando anche la mancanza di alcuna comunicazione agli interessati. Il DG, rendendosi conto delle difficoltà umane e pratiche dei giovani non strutturati (alcuni dei quali stranieri e/o senza sostegno familiare), si è impegnato a risolvere la questione, ipotizzando anche, come suggerito dall’ANPRI, di pagare gli stipendi spettanti sotto forma di anticipi di cassa.
Comunicazione ferie residue. La collega Benvenuto, in qualità di RSU, ha posto la questione della recente invito rivolto dai Direttori di Dipartimento a tutti i dipendenti a comunicare il numero di giorni di ferie 2017 che si intende rinviare al 2018. Tale invito è, come sottolineato anche dall’ANPRI, in contrasto con la vigente normativa contrattuale che prevede che i R&T non sono tenuti né a comunicare, né a giustificare il rinvio delle ferie residue, dato che il CCNL stabilisce che “costituisce specifica responsabilità del ricercatore e tecnologo programmare e organizzare le proprie ferie in modo da garantire comunque l’assolvimento dei propri compiti e degli incarichi affidati alla sua responsabilità”.
L’ANPRI ringrazia il dott. Vecchi per la disponibilità mostrata e per lo spirito collaborativo della riunione, auspicando ulteriori proficui confronti e positivi riscontri alle intenzioni dichiarate, finalizzate ad un sereno e funzionale ambiente di lavoro, nell’interesse dei lavoratori tutti della SZN.
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Raffaella Casotti
Gianpaolo Pulcini
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