Comunicato del 15 ottobre 2015. Interrogazione del sen. Bocchino sul taglio agli organici di Ricercatori del CNR: il MIUR risponde accontentandosi delle mezze verità raccontate dall’Ente
L’8 ottobre scorso, il sottosegretario Angela D’Onghia ha risposto in 7° Commissione Senato all’interrogazione n. 3-02065 presentata il 14 luglio scorso dal sen. Fabrizio Bocchino in merito al drastico taglio degli organici dei livelli apicali del profilo di Ricercatore deliberati dal CNR il 2 luglio scorso per consentire “l’espletamento, già nel 2015, di concorsi per la progressione di livello del personale tecnico ed amministrativo (per un totale di 417 posti) le cui piante organiche sono già praticamente sature”.
Nel rispondere all’articolata interrogazione del sen. Bocchino, che chiedeva di sapere se il ministro Giannini fosse a conoscenza dei tagli deliberati dal CNR e se non ritenesse “opportuno vigilare, nel rispetto dell’autonomia statutaria del CNR, sulla definizione del piano triennale delle attività scongiurando il taglio agli organici dei livelli apicali del profilo di ricercatore, già ampiamente penalizzati all’interno dell’ente stesso e nel confronto con gli altri EPR”, richiamando “il CNR ad una più attenta considerazione delle specificità professionali dei ricercatori nella definizione degli atti di sua competenza”, il MIUR si è accontentato delle mezze verità raccontategli dal CNR, con una nota del 25 settembre scorso, senza appurarne la fondatezza e tralasciando le tante altre verità nascoste dall’Ente.
Ad esempio il CNR, e con esso il sottosegretario D’Onghia, hanno taciuto sul fatto inequivocabile, segnalato anche dalla Corte dei conti nell’ultima Delibera n. 88/2015 sul CNR, che circa il 45% del personale tecnico ed amministrativo del CNR si trova già oggi all’apice della carriera, quota che raggiungerà il 53% a conclusione dei 417 passaggi di livello, 250 dei quali destinati ai livelli apicali. Al contrario, anche a conclusione dei concorsi ex art. 15 per la carriera dei Ricercatori, meno del 9% dei Ricercatori dell’Ente sarà all’apice della propria carriera, a fronte di una media tra tutti gli EPR pari a circa il 16%.
Sconcerta, inoltre, il fatto che il CNR e il sottosegretario sembrano voler nascondere l’effettiva entità del taglio agli organici dei livelli apicali dei Ricercatori laddove parlano di “alcune posizioni della dotazione organica di ricercatori e tecnologi” quando, invece, il taglio agli organici dei livelli apicali dei Ricercatori consiste in ben 321 posti, pari al 32% circa del numero di Dirigenti di Ricerca e di Primi Ricercatori attualmente in servizio!
Così come il sottosegretario D’Onghia sembra ignorare il fatto che, per ripristinare la pianta organica dei livelli apicali dei Ricercatori (cosa che il CNR “promette” di voler fare “una volta realizzate le descritte progressioni” del personale tecnico ed amministrativo), servirebbero 19,5 milioni di euro, risorse recuperabili se si tagliassero, ad esempio, 510 posti di CTER di IV livello o 710 posti di Operatori di VIII livello, cosa certamente non auspicabile e irrealizzabile. Promessa che, peraltro, impegnerebbe i futuri organi di governo dell’Ente, dato che gli attuali stanno per scadere! Pertanto, la “momentanea riduzione di alcune posizioni della dotazione organica di ricercatori e tecnologi” rischia di essere permanente e di condizionare negativamente il futuro del CNR.
Il Segretario Generale dell’ANPRI ha quindi scritto al ministro Giannini (vedi lettera allegata) evidenziando quanto fosse inadeguata e insoddisfacente la risposta fornita dal MIUR al Senato e rinnovandole la richiesta di esercitare un effettivo ruolo di vigilanza sul CNR, pur nel rispetto dell’autonomia dell’Ente, al fine di assicurare che la mission del più grande Ente di ricerca pubblico italiano sia adeguatamente salvaguardata e realizzata.
Gianpaolo Pulcini
Segretario Nazionale, Responsabile CNR
Comunicato del 15 ottobre 2015 (pdf)