CNR Lettera 1 febbraio 2022: Piano di riorganizzazione e rilancio del CNR
Roma, 1° febbraio 2022
Prot:6/2022
Alla prof.ssa Maria Chiara Carrozza
Presidente del CNR
Al Consiglio di Amministrazione del CNR
e p.c. al dott. Giuseppe Colpani
Direttore Generale del CNR
ai R&T del CNR
Oggetto: Piano di riorganizzazione e rilancio del CNR
Gentile Presidente,
Gentili Consiglieri di Amministrazione,
la scrivente O.S., rappresentativa dei Ricercatori e Tecnologi degli EPR, ritiene che la legge di Bilancio 2022 e le norme ivi contenute riguardanti il “Piano di riorganizzazione e rilancio” del CNR rappresentino una imperdibile occasione per attuare una riforma del CNR che metta finalmente la Ricerca (e con essa i suoi principali attori, ossia i Ricercatori e Tecnologi) al centro di ogni processo organizzativo e decisionale dell’Ente.
Riteniamo, infatti, necessario invertire quanto prima l’attuale approccio verticistico nelle nomine e nella gestione dell’Ente, riconoscere alla comunità scientifica dell’Ente quel ruolo di protagonista che il d.lgs. 218/2016 e la Carta Europea dei Ricercatori attribuiscono loro e snellire il più possibile le procedure burocratiche per renderle compatibili con i tempi e le necessità delle attività di ricerca.
In particolare, così come in parte già evidenziato nella lettera del 20 aprile scorso, riteniamo indispensabile:
- Modificare le modalità di nomina dei Direttori di Istituto, al fine da riconoscere ai R&T afferenti all’Istituto un ruolo determinante nell’individuazione del Direttore del “proprio” Istituto,
- Modificare sostanzialmente sia i compiti e le funzioni dei Dipartimenti, che devono diventare snelle strutture di coordinamento degli Istituti loro afferenti e non ulteriori costosi intoppi burocratici, sia i criteri di nomina dei rispettivi Direttori,
- Rivedere la procedura di riorganizzazione, soppressione e costituzione degli Istituti e delle loro sedi secondarie, affinché il parere delle comunità scientifiche coinvolte sia vincolante,
- Portare a due su cinque il numero dei rappresentanti del personale nel CdA, nel rispetto degli artt. 8 e 11 del d.lgs. 213/2009 di “Riordino degli enti di ricerca”,
- Estendere i compiti degli organi di consulenza scientifica, il cui contributo alla definizione delle linee strategiche dell’Ente e del Piano Triennale delle Attività deve essere accresciuto e mai aggirato o ignorato,
- Adeguare il Regolamento del Personale (quello vigente è vecchio di quasi 17 anni) alla Carta Europea dei Ricercatori, al Codice di Condotta per l’Assunzione dei Ricercatori e all’European Framework for Research Careers, così come imposto dal d.lgs. 218/2016, al fine, ad esempio, di assicurare procedure trasparenti, certe, durature nel tempo e condivise dalla comunità scientifica interna per l’assunzione e la progressione di carriera dai R&T dell’Ente. Si evidenzia a tal riguardo che, nonostante i concorsi pubblici banditi nel 2017 e i concorsi riservati ex art. 15 da poco conclusosi, ad oggi nel CNR il 70% dei R&T è ancora bloccato nel livello iniziale e solo il 10% ha raggiunto il livello apicale,
- Definire politiche di assunzione del personale atte a contrastare e prevenire efficacemente i fenomeni del sotto-inquadramento e del prolungato precariato del personale.
- Individuare procedure atte a verificare preventivamente l’impatto sulla Ricerca di ogni provvedimento, anche gestionale ed amministrativo, dell’Ente, ad esempio costituendo uno o più gruppi di lavori, costituiti da rappresentanti della comunità scientifica interna, che affianchino la Direzione Generale,
- Snellire le procedure per l’acquisizione di materiale, strumentazioni ed apparecchiature di uso scientifico.
Nel ringraziare per l’attenzione prestata alle nostre richieste, restiamo a loro disposizione per un auspicato confronto sulle questioni su evidenziate.
Gianpaolo Pulcini
Responsabile Nazionale FGU-DR-ANPRI CNR
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[…] le nostre proposte, abbiamo consegnato alla Presidente e ai Dirigenti del CNR copia della lettera del 1° febbraio scorso, riservandoci la possibilità di inviare quanto prima un documento più […]