Vincenza Celluprica
Vincenza Celluprica (1945-2005) si è laureata nel 1968 in lettere classiche all’Università di Roma “La Sapienza”, occupandosi in particolar modo di Aristotele e la filosofia antica.
Nel 1972 è entrata nel CNR (Consiglio Nazionale per le Ricerche) come ricercatore del Centro di studio per la storia della storiografia filosofica, poi diventato nel 1980 Centro di Studio del pensiero antico e nel 2001 Istituto per il lessico intellettuale europeo. Si impegnò nella didattica e nell’organizzazione di convegni e seminari sulla filosofia antica.
Nel 1999 diventò Direttore pro-tempore del Centro Studio, poi responsabile della sezione per il pensiero antico del nuovo Istituto, coinvolse studiosi di molte Università italiane e promosse la partecipazione a progetti di ricerca nazionali e internazionali.
Sposata con Enrico Mincione, professore all’Università della Tuscia, ebbe due figli: Valeria e Giovanni. Dalla figlia geologa ebbe il piacere di avere dei nipotini, mentre il figlio ingegnere le diede la soddisfazione di un buon impiego alla Ferrari.
“Enza”, come veniva chiamata dagli amici, è stata nel 1986 tra i soci fondatori dell’ANPRI (Associazione Nazionale Professionale per la Ricerca), della quale è stata dal 1994 al 1999 Segretario Generale e poi dal 2000 Presidente. Ha partecipato con grande impegno alle battaglie per l’autonomia ed i diritti dei ricercatori, per il riconoscimento dello stato giuridico e l’equiparazione dei ricercatori degli Enti di ricerca ai professori universitari, per una progressione di carriera basata sul merito. La sua personalità, la sua capacità organizzativa, di ascolto, il suo modo di relazionarsi con gli altri, furono molto importanti per i contatti e l’affermazione dell’ANPRI in ambito politico e sindacale. Alla sua determinazione e costanza di impegno si deve la conquista dell’inserimento di Ricercatori e Tecnologi degli Enti di ricerca nell’area della dirigenza, in occasione della stagione contrattuale 1994-97; purtroppo il livello dirigenziale fu perso nelle stagioni contrattuali successive, ma buona parte della normativa di allora costituisce ancora oggi il riferimento per importanti prerogative quali i diritti e la gestione del tempo di lavoro.
Enza ha sempre dato il massimo e dedicò la sua vita alla ricerca, soprattutto a livello sindacale, nonostante la malattia degli ultimi anni la obbligò a rallentare il suo impegno.
a cura di Livia Steve – ANPRI