Università: i 50 milioni per gli amministrativi saranno trasferiti sul contratto nazionale
ROMA, 18 maggio – I 50milioni di euro destinati per legge agli aumenti di produttività del personale amministrativo nelle università saranno trasferiti sul contratto nazionale e utilizzati per incrementare l’indennità fissa di tutti. In questo modo la ministra dell’Università e ricerca, Anna Maria Bernini, si dice pronta ad accogliere le richieste dei sindacati. Di conseguenza, le risorse stanziate dalla predecessora, Maria Cristina Messa, non saranno più oggetto della contrattazione decentrata.
Come ha riportato il quotidiano Italia Oggi, la richiesta di integrazione dell’atto di indirizzo è in corso di definizione tra MUR e Dipartimento della Funzione pubblica (che deve dare il concerto): probabilmente, però, serviranno ancora mesi, con l’effetto di uno slittamento della firma del contratto che tiene assieme scuola, università, ricerca e Afam. Gli aumenti lieviteranno così a circa 165 euro medi mensili per il settore universitario, contro i 124 euro dei docenti, i 169 euro degli Afam e i 263 degli enti di ricerca vigilati dal ministero dell’università.
“Si tratta di un provvedimento che assieme alle altre sigle sindacali abbiamo chiesto alla ministra per chiudere il contratto”, ha commentato Eleuterio Spiriti, coordinatore nazionale FGU Dipartimento Ricerca Sezione Anpri.
Pesa poi la decisione di destinare 40 milioni di euro alla sola valorizzazione professionale del personale degli Enti pubblici di ricerca vigilati dal MUR, escludendo gli altri. La scelta è contestata dai sindacati sin dal novembre 2021 e il mancato rinvenimento di ulteriori fondi nell’ultima legge di Bilancio non ha fatto altro che inasprire il clima.