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Legge di Bilancio: ecco le misure per ricerca e diritto allo studio

ROMA, 2 gennaio – Diverse le misure contenute in Legge di Bilancio a favore del diritto allo studio e della ricerca. Intanto ci sono 500 milioni di euro in più per le borse di studio: per il biennio 2024-2025, aumenterà la platea degli studenti beneficiari e si incrementerà di 700 euro in media l’importo. La misura garantirà continuità alle borse previste dal Pnrr, la cui copertura è garantita solo per gli anni 2022-2023. Arrivano 300 milioni ulteriori per l’housing universitario e 5 milioni per borse studio  in favore degli specializzandi in medicina generale, risorse che andranno a incrementare le disponibilità sul Fondo sanitario nazionale per il 2023.
Diventa stabile il Fondo per il sostegno alle locazioni per gli studenti fuori sede iscritti nelle università statali. Lo strumento è rifinanziato per 4 milioni per il 2023 e 6 milioni a decorrere dal 2024. La manovra stanzia 30 milioni in più per il ripristino dei contributi e della quota premiale delle università non statali, inizialmente previsti solo per il 2021. L’incremento dei contributi è legato all’aumento del numero degli atenei non statali ammessi al finanziamento. Viene, inoltre, incrementata al 30% la percentuale di risorse destinata ai fini premiali. Per il 2023 è stato poi stanziato un contributo straordinario di 15 milioni per il piano di rilancio del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Inoltre sono finalmente disponibili 40 milioni di euro non ancora assegnati per le progressioni di carriera di ricercatori e tecnologi degli enti vigilati dal MUR.
E a partire dal 2023 gli importi delle borse di studio percepite da studenti universitari con disabilità non saranno computate ai fini del calcolo dei limiti di reddito per il riconoscimento di altri sostegni economici. Per sostenere gli studenti delle AFAM con disabilità è poi stanziato 1 milione di euro per il 2023. Inoltre, 150mila euro all’anno sono destinati a borse di studio per orfani e figli vittime del terrorismo e della criminalità organizzata.
Dal 2023 saranno armonizzati i trattamenti economici accessori del personale dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca. Infine, in seguito alla cessione alla comunità slovena della sede del “Narodni Dom”, si contribuisce ad attuare interventi di riqualificazione e manutenzione straordinaria degli immobili dell’Università degli studi di Trieste.

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