Dottorati innovativi, Bernini: Puntiamo a 20mila assunzioni
ROMA, 9 marzo – “L’investimento complessivo è pari a 150 milioni di euro per agevolare un totale di 20mila future assunzioni di lavoratori altamente qualificati”. Lo ha detto ieri la ministra per l’Università e la ricerca, Anna Maria Bernini, rispondendo in Aula alla Camera a un question time sul tema dei dottorati innovativi, che peraltro “è stato recentemente oggetto di interventi sostanziosi da parte” del ministero, per cui “anche agli Afam si applicheranno i dottorati di ricerca”, ha aggiunto la ministra.
“I risultati raggiunti e le criticità evidenziate con il bando emanato nell’aprile 2022 hanno portato a un lavoro di squadra tra Confindustria, università ed enti di ricerca, da cui sono nati due decreti ministeriali, firmati appena la settimana scorsa – ha aggiunto Bernini – Innovando in maniera significativa l’approccio seguito in precedenza, abbiamo deciso di offrire una risposta più completa e trasparente, con tempi anticipati rispetto al passato. I nuovi bandi agiscono su più annualità, dando maggiore flessibilità temporale sia alle università sia ai soggetti cofinanziatori delle borse di studio”.
Bernini ha quindi ribadito i numeri di 18.770 borse per un finanziamento di oltre 726 milioni di euro: “Numeri importanti” da supportare “con interventi di ulteriore semplificazione per i soggetti coinvolti e con strumenti per rendere più attrattivo il percorso dottorale”. Una ulteriore novità, secondo la ministra, “riguarda la definizione di soggetto cofinanziatore delle borse di studio: le imprese. La platea dei soggetti è stata ampliata per agevolare la migliore riuscita dell’intervento, adottando una nozione più ampia di impresa”. Quindi non più solo quella manifatturiera, ma anche “consorzi pubblici e privati, fondazioni, reti di imprese, ordini professionali, aziende ospedaliere e sanitarie, fondazioni e associazioni di categoria, che abbiano come obiettivo la ricerca innovativa e siano interessati all’assunzione di lavoratori altamente qualificati”, ha chiarito Bernini.
In definitiva, lo scopo è incentivare un circuito virtuoso tra dottorati innovativi e imprese. Ecco perché è stata inserita nel decreto Pnrr ter “una significativa decontribuzione delle assunzioni dei lavoratori altamente qualificati – ha concluso la ministra – I soggetti cofinanziatori potranno giovarsi del taglio del cuneo fiscale per l’assunzione dei dottori di ricerca”.