ASI e INAF con la Nasa: ora si studia il successo di Dart-LiciaCube:
ROMA, 2 marzo – Non si è trattato di salvare la Terra da un asteroide, come si vede in molti film del genere catastrofista, ma è stata sperimentata per la prima volta la tecnica dell’impatto cinetico finalizzata a deviare la traiettoria dei corpi celesti. E ora arrivano le prime pubblicazioni sugli esiti scientifici, a testimoniare il successo della missione Nasa di difesa planetaria Dart-LiciaCube, che vede la sinergia con l’Agenzia spaziale italiana e il coordinamento scientifico dell’Istituto nazionale di astrofisica (INAF).
La sonda Dart (Double Asteroid Redirection Test) lo scorso 26 settembre ha colpito con successo l’asteroide Dimorphos, satellite naturale dell’asteroide Didymos, modificandone la traiettoria. L’impatto è stato documentato dal cubesat dell’Asi, LiciaCube.
Il sistema di asteroidi, in quel momento situato a circa 10 milioni di chilometri dal nostro pianeta, non rappresentava di per sé una minaccia per la Terra, ma si è trattato di un test chiave di fronte all’ipotesi di future minacce derivanti dalle traiettorie degli asteroidi. I dati acquisiti sono diventati oggetto di studio da parte della comunità scientifica mondiale. E sulla rivista Nature sono usciti i primi cinque articoli sugli esiti della missione, tre dei quali coinvolgono il team di LiciaCube, formato da ricercatori di ASI, INAF, IFAC-CNR, Politecnico di Milano, Università Parthenope e Università di Bologna.
Per saperne di più:
https://www.media.inaf.it/2023/03/01/missione-dart-liciacube-nature/